Il poeta di servizio. Tutte le esperienze più radicali, antiliriche, ludiche... sono figlie del tempo – lo lusingano; e il tempo le accoglie con benevolenza, le benedice: la cultura borghese quella prosetta snervata che surroga la poesia la riceve a braccia aperte: parla la sua lingua macchinale, ammiccante – esorcizza la morte e il male con le gag, esorcizza la poesia stessa, incubo da sempre del buon borghese affarista e professionista, è fatua e compiaciuta di sé; le si può aprire la porta, salariarla con cene e aperitivi: ripristina l’innocua figura del poeta di servizio – del fool, che non avrà mai – se mai potesse esaltarsi nella solitudine della sua stamberga – sortite da Hop-Frog. (al 14.VIII.97)
Da Il poeta in 100 pezzi Edizioni Il Labirinto, Roma, 2004
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