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La vera idea atomica che disintegra l’io non è «io è un altro»: cogliendolo nella sua derogabilità, e scindibilità, in un certo senso, Rimbaud dava all’io un potere ulteriore; è bensì il suo inverso: «un altro è io» che, con la compattezza della sua universalità, aggredisce e sgretola il tetragono io individuale, prova che dietro la pienezza della sua pronuncia singola non c’è che il vuoto plurale. (al 1.VII.97)
Da Il poeta in 100 pezzi Edizioni Il Labirinto, Roma, 2004
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