La tirannia dei grandi numeri – o zelanteria democratica – porta a raffronti insensati: «Canzone batte poesia», concludono i devoti dei dati, che trattano il declino di una civiltà o le miserie della specie come un campionato di calcio.
Del resto sarebbe come dire: bigiotteria batte oreficeria – o, la televisione supera il teatro. Gran novità. Abbassi il valore e cresce il numero; e, reciprocamente, alzi il numero e scende il valore: è una regola plumbea.
Enunciati come questo, già preceduti da democratiche eliminazioni di fatto, non riescono a nascondere, dietro il razionalismo dell’analisi, il compiacimento per una sconfitta attesa. (al 16.XI.95)
Da Il poeta in 100 pezzi Edizioni Il Labirinto, Roma, 2004
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