La più esuberante e oggi suasiva delle illusioni è quella che nasce dall’infaticabile affabulare non della poesia, ma della scienza.
Sprovvista della virtù della poesia, che porta, seguendo l’ordine sapiente dell’immaginazione, il mondo nell’illusione, la scienza porta l’illusione nel mondo.
Quel continuo mutare sostituire aggiustare rinnegare teorie e processi, un susseguirsi ininterrotto di supposizioni e di errori, che farebbero il discredito di ogni umana attività, passano per «il progresso incessante» della scienza. Ecco dove si è rifugiata la credulità che la scienza attribuiva alla fede per screditarla... (9.II.93)
Da Il poeta in 100 pezzi Edizioni Il Labirinto, Roma, 2004
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