lunedì 25 marzo 2013

Il poeta in 100 pezzi: 85


    Il poeta non distingue l’alto dal basso; o piuttosto, c’è in lui come una precipitazione dello sguardo, che lo fa passare dalla mira alle cose celesti – tempeste, luna, stelle... di Dio non c’è speranza – senza trapassi vertiginosamente giù a terra, alle fosse e alle fogne. (29.VII.95) 

Da Il poeta in 100 pezzi Edizioni Il Labirinto, Roma, 2004

lunedì 18 marzo 2013

Il poeta in 100 pezzi 76

    Scrive Persio: «Morte di Dio, morte dell’Arte, morte della Poesia, morte del Romanzo: solo la Chiacchiera sembra immortale. Almeno finché dureranno l’Uomo e la Donna; che tuttavia non possono finire – veridico Leopardi! –, poiché non può finire chi non è mai esistito». (2.IV.95)


Da Il poeta in 100 pezzi Edizioni Il Labirinto, Roma, 2004

lunedì 11 marzo 2013

Il poeta in 100 pezzi 75


    La tradizione è fatta di irregolari. Irregolare era Leopardi, inopportuno classicista, non certo Berchet; irregolare era Campana, non Marinetti – così concorde con l’aria, e con il regime del suo tempo.
    Si capisce che irregolare non vuol dire niente. Il repertorio umano è quello che è: varia ripetendosi. Però la poesia non fugace, non musica d’epoca, quando appare, è considerata così, un’anomalia. E di solito è respinta, ignorata. Semplicemente, non era prevista, è l’inadeguato ai tempi, è l’ eccezione: quella che poi si chiamerà tradizione. (31.III.95)


Da Il poeta in 100 pezzi Edizioni Il Labirinto, Roma, 2004

lunedì 4 marzo 2013

Il poeta in 100 pezzi 74: Prepostuma


    Prepostuma

 Questa è la vera età d’oro della poesia. Liberato dall’obbligo di fare carriera, il poeta resta con la sua sola necessità: fare poesia.

    Il poeta non deve avere né orgoglio né umiltà per la sua esautorazione: questi sono i ripieghi morali di ogni perdita. Il poeta deve avere energia e necessità: nient’altro cioè che le virtù della poesia.

    La poesia è faccenda del poeta. «Le publique n’entre pas ici» (Laforgue) – o può entrare quando il poeta se ne è andato.

    La poesia non è né utile né inutile. Essa è del tutto estranea ai dilemmi della mente mercantile, come può esserlo una nuvola, una tempesta, una stella. La poesia necessariamente è.

    La poesia è sola, mai isolata – poiché essa è al centro di tutte le forze. Isolata è la vita abbandonata dalla poesia: isolata dalle forze della vita. (22.III.95)


Da Il poeta in 100 pezzi Edizioni Il Labirinto, Roma, 2004