Teste senza stelle
Sarebbe una teoria dolce come una vendetta, ma la storia della poesia non è una storia di têtes étoilées: la testa ferita e trapanata di Apollinaire è solo il tributo pagato da Guillaume alle meraviglie della guerra... Il potere non teme la poesia, bensì, appena, il poeta che sia contro – Mandel’stam e non Pasternak –; ma il potere temerebbe anche un barbiere che fosse contro...
Poeti disposti a cantare fegato di daina e mazza di Uk non sono mai mancati e oggi ce ne sarebbero a bizzeffe; se non che questo compito serio e imprescindibile se lo sono preso decisamente giornali e televisione – odi, encomi e canzoni appartengono tutti a un solo genere: pubblicità. Così, al poeta tocca quel che in realtà è sempre toccato: è lasciato vivere, o lasciato morire – che è la stessa cosa. (4.VIII.95)
Da Il poeta in 100 pezzi Edizioni Il Labirinto, Roma, 2004
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