sabato 12 giugno 2010

Risalti

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Le abbiamo pensate tutte, per non arrenderci all’orrore della morte. Cosmogonie e metamorfosi, apoteosi, Ade, Walhalla, anime vaganti e migranti – fino a un dio-giudice purché resuscitatore, disposti a sopportare le pene dell’inferno, per figurarci in un’eternità di cori angelici o Urì. E intanto, qui sulla terra almeno, tombe, statue, ritratti, canti – monumenti più perenni del bronzo...
E adesso? Dopo i fulgori e i deliri dell’immaginazione siamo agli entusiasmi grigi della ragione: all’eternità media di ottanta anni, ai pezzi di ricambio, agli elisir farmaceutici – il paradiso in terra, alla fine! Con l’immancabile serpente tentatore, quello del DNA, che una scienza dispotica come un dio biblico fa sibilare al nostro orecchio con le sue nuove logore lusinghe... preparandoci, lei sì finalmente, la redenzione dalla vita e dal tempo.

da Morsi di morte e altre tanatologie, Il Labirinto, 2010

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